- Km e Tempo di percorrenza: 6.1 km | 2.0 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 94m
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggio presso il Centro Lipu in Via Marconi, 8 a Pederobba
- Descrizione breve: Un'oasi di pace e tranquillità che partendo dal Centro Lipu ci farà percorrere, seguendo il percorso ben segnalato, quest'area naturalistica tra il fiume Piave e le fontane di San Giacomo. L'ambiente è ricco di alberature, campi aperti e i numerosi uccelli.
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
Il Centro di Educazione Lipu è situato presso l'ex stazione ferroviaria di Pederobba, ci si arriva prendendo una stradina secondaria dalla Feltrina (una delle principali arterie del trevigiano), arrivando qui il pensiero può essere che con la Feltrina vicina in questa oasi si udrà spesso il via vai delle auto ma ci siamo dovuti ricredere.
I posti auto non sono molti vicino al centro Lipu e scesi andiamo a prendere subito il sentiero a sinistra (guardando frontalmente la stazione ferroviaria) che corre lungo la linea ferroviaria; all'inizio del sentiero è visibile il cartello con la cartina del sentiero.
Samuele ha voglia di camminare e parte da solo io lo seguo e lasciamo indietro il resto della famiglia. Ad un certo punto il più piccolo di casa si accorge che siamo solo in due e si ferma guardandosi attorno. Il gruppo si ricompatta e proseguiamo, sul lato destro si può notare il grande stabilimento della Cementi Rossi, possiamo udirne gli impianti in funzione.
A sinistra invece vediamo la centrale idroelettrica, giungiamo ad un primo sottopasso con un fantasmino al suo ingresso, poi un secondo sottopasso e così siamo di fronte ad una bellissima vista sul Piave con alcuni pescatori. I bimbi sono più interessati alle rocce e cercano di fare gli arrampicatori, Samuele vorrebbe emulare i fratelli più vecchi ma riusciamo a fermarlo in tempo.
Oltrepassiamo il ponte sulle fontane di San Giacomo, passiamo sotto una manufatto di mattoni e poco dopo deviamo per il sentiero di sinistra al fine di addentrarci nel bosco. Il cinguettio degli uccellini si fa sempre più presente accompagnato dal dolce scorrere delle acque; alcune alberature riportano i cartelli che ne spiegano la tipologia.
Il sentiero fuoriesce in una radura verde, andiamo a sinistra lungo la stradina bianca e dopo una curva giungiamo ad un altro pannello con la mappa dell'oasi; cerco di spiegare a Sebastian come si legge una cartina, ma è un po' confuso.
Seguiamo le indicazioni del percorso e siamo nuovamente in riva al torrente con dei tronchi che sembrano dei ponti sulle acque. Sebastian vorrebbe attraversarli ma onde non ritrovarcelo inzuppato dalla testa ai piedi, proseguiamo.
Ecco altri cartelli degli uccelli presenti nell'oasi, un altro del catino basale e al successivo bivio andiamo verso destra. Siamo nuovamente in una radura, poi nuovamente immersi nel verde ed in seguito un'ampia radura con le vette feltrine di fronte a noi.
Qualche altro passo lungo la strada bianca e nei pressi di una leggera curva deviamo verso destra (in lontananza possiamo vedere altri pannelli segnaletici). Sebastian e Marco Albino trovano un tronco e simulano un cavalluccio di legno, in 2 minuti siamo in un'area con panchine ma decidiamo di andare avanti verso la Piave (sentiero verso sinistra).
Tra prati verdi arriviamo ad un incrocio a T con due cose da vedere e allora prima a sinistra verso sinistra lungo l'Osservatorio (un belvedere sul fiume Piave) dove tutti i bambini trovando della sabbia fanno delle "torte" e poi tornando indietro andiamo a destra e in 3 minuti siamo in un'area più ampia con molte panche.
Un po' di pausa con panini e un qualche gioco con Samuele che si sgranchisce un po' le gambe (ogni tanto lo carichiamo nello zaino). Passa una mezz'oretta e prendiamo la via del ritorno, seguendo a ritroso, inizialmente, l'ultimo tratto dell'andata.
Ritroviamo la strada bianca ma poco prima di rientrare tra il bosco andiamo a destra e poi seguiamo le indicazioni per il ritorno. La traccia è sempre ben segnalata e ad un bivio andiamo a destra e arriviamo all'Osservatorio dei Rapaci.
Camminiamo verso sinistra ai bordi di un bel prato verde e riguadagniamo il verde del bosco. I cartelli "Ritorno" ci indicano la via. Al succesivo bivio avanti verso destra e poco dopo ritroviamo l'acqua del torrente.
Ritroviamo la stradina bianca, proseguiamo verso destra e poi al successivo bivio a sinistra. Ormai siamo nuovamente in vista al Piave prendiamo la viuzza a destra ed eccoci nuovamente il vista del grande fiume dove stavolta simuliamo i pescatori...ma non abbocca niente.
Da lì passiamo per i sottopassi e poi all'auto.
Bravissimi tutti e soprattutto Marco Albino e Sebastian che se la sono fatta a piedi con un dislivello di 320 metri.
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