Storie e Leggende Trevigiane
Camminando all'interno del centro storico di Treviso si nota subito come la Chiesa di San Nicolò stoni rispetto al resto della città. Questa costruzione è grandiosa anche rispetto allo stesso Duomo di Treviso (che era ed è la Chiesa principale del capoluogo della marca).
Come mai
Nel 1303 divenne Papa, Benedetto XI (Nicolò di Bocassio) nato a Valdobbiadene o Treviso nel 1240.
Niccolò di Bocassio (questo il suo nome) era figlio di un notaio trevigiano . Il padre morì prematuramente e lui fu educato da uno zio sacerdote. A 17 anni entrò nel convento dei frati predicatori di Treviso e 7 anni dopo ne divenne priore.
Di qualità il nostro Niccolò doveva averne, visto che nel 1286 fu nominato Maestro generale di Lombardia e nel 1296 maestro generale dell'ordine.
Nel gennaio 1297 fu inviato, nelle Fiandre per ottenere un accordo di pace fra Filippo IV di Francia, Edoardo I d'Inghilterra e il popolo fiammingo. Nel 1298 Papa Bonifacio VIII lo nominò cardinale.
All'epoca dello schiaffo di Anagni, Niccolò fu uno dei due unici cardinali che restarono fedeli al Papa.
Nel 1303 divenne Papa con il nome di Benedetto XI. Un improvviso tumulto di popolo, fomentato dalla famiglia Colonna che mal gradiva un Papa forestiero, lo convinse ad abbandonare Roma per la più tranquilla Perugia.
Fortissimo era il legame che legò sempre il Papa trevigiano alla sua Treviso; è infatti a lui che si deve l'edificazione della Chiesa di San Nicolò in centro storico. La chiesa più grande della città, fulgido esempio dei grandiosi progetti predisposti dal pontefice.
Nei suoi piani ci sarebbe stato un piano per trasferire la sede del papato a Treviso per sottrarsi ai giochetti di potere che giravano per le stanze vaticane.
Ma Benedetto XI era un sant'uomo (fu l'unica personalità di spicco di quel periodo di cui Dante Alighieri non ebbe niente da ridire) e di conseguenza non era tagliato per la politica e finì per attirarsi molte inimicizie:
Re di Francia e ghibellini fiorentini nell'eterno dilemma di chi fosse l'autorità più potente;
la famiglia Colonna che voleva imporre alla Curia romana i propri interessi di parte;
i francescani che volevano una chiesa povera.
Il 7 Luglio 1304 Il pontefice accettò senza sospetti il dono dei fichi, di cui era particolarmente ghiotto, inviatogli dalla Badessa del monastero cistercense di Santa Petronilla.
Dopo una grande abbuffata di questo delizioso frutto, il pontefice cadde malato e morì.
Come morì il papa?
Morì di morte naturale a seguito di indegestione e dissenteria? O i fichi furono lo strumento di una congiura per farlo fuori?
i sospettò subito del "partito francese" e ciò può trovare un riscontro nel fatto che i successori di Benedetto trasferirono la sede papale ad Avignone, restando sotto il controllo del Re di Francia fino al 1377.
Giovanni Pinarello
magari starete pensando a qualcosa di losco e cupo ma in realtà stiamo parlando di ciclismo ? e di Giovanni Pinarello detto "Nani".
Nato a Villorba nel 1922 in una famiglia molto numerosa (come era consuetudine in quegli anni), fu ben presto avviato all'attività di imbianchino e poi meccanico. Ma il suo sogno erano le due ruote a pedali.
Per frenare l'espansionimo veneziano, nel 1508, il Papa promosse una grande alleanza di stati europei, la Lega di Cambrai, a cui aderirono anche Francia, Spagna, Sacro Romano Impero e alcuni stati italiani.
1509
Il Senato veneziano, che grazie ai suoi funzionari sapeva le cose quasi prima che accadessero, per non farsi trovare impreparato chiese al grande architetto Fra' Giocondo di visitare le città dello Stato de Tera e di fortificarle per respingere gli attacchi nemici.
Durante la 1a Guerra Mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, il Piave si ritrovò a essere il confine tra italiani e austroungarici.
La zona adiacente al fiume diventò la base di battaglioni e truppe di soccorso. Tra queste ultime c'era la Croce Rossa americana dove era di stanza l'ambulanziere Ernest Hemingway.
È da ben 28 anni che ogni 8 dicembre viene acceso uno dei simboli di Natale del Quartier del Piave.
Questo albero illuminato da un migliaio di lampadine viene disegnato ogni anno sul Colle San Gallo e per dimensioni (larghezza 112mt e altezza 64mt) è il secondo albero più grande d'Italia dopo quello di Gubbio.
Siamo nel 1480 e quello che oggi è il più piccolo comune della marca era un centro di una certa importanza tanto da avere un podestà nominato da Venezia.
50 anni prima a Portobuffolè si era insediata una piccola comunità ebraica il cui capo era titolare del banco dei pegni.
Naturalmente le comunità cristiana ed ebraica non si guardavano di buon occhio e gli ebrei erano spesso visti come usurai. Ogni pretesto era buono per darsi addosso.
La condottiera trevigiana: donna, madre e soldato
Le notizie storiche su questa figura quasi leggendaria sono molto scarse. Figlia di Valfredo Collalto conte di Colfosco e di una donna ignota visse con il padre nel Castello di Colfosco oggi distrutto.
Di spiccata fede cattolica, fu molto vicina ai templari e seppe coniugare nei territori da lei amministrati religione e sviluppo.
Verso la metà del XII secolo la Madonna apparve ad una pastorella sordomuta di Crespano, che per ripararsi da un violento temporale aveva trovato rifugio in una grotta ai piedi del Monte Frontal.
Nonostante la ragazza fosse sordomuta, sentì la voce della Vergine Maria che disse alla pastorella di scendere in paese e dire a tutti, che edificassero nel luogo da Lei indicato, una cappella dedicata alla Madonna.
Per poter adempiere a quanto richiesto la pastorella riacquistò la voce e l'udito.
San Tiziano nacque attorno all'anno 555 nell'isola di Eraclea, un lembo di terra tra le foci del Piave e del Livenza, oggi scomparso.
Il giovane fu inviato ad Oderzo (il principale centro della zona) per essere educato dal vescovo San Floriano che vide a poco a poco in lui maturare la vocazione e la dedizione verso i poveri.
Divenuto vescovo di Oderzo attorno al 617 d.C. si trovò un bel pò di grattacapi da sbrogliare tra cui l'ortodossia crescente nelle chiese delle venezie, i longobardi e la povertà diffusa.
Non so voi ma a me il nome Montebelluna ha sempre fatto venire in mente un Monte (la collina di Mercato Vecchio) da dove si potesse osservare una bella Luna...e in effetti da lassù la vista sul panorama circostante merita.
La città di Montebelluna ha origini paleovenete, il nucleo si è poi sviluppato in epoca romana grazie alla sua posizione strategica all'imboccatura della valle del Piave.
Una posizione tra pianura e Alpi che ne fece un importante crocevia di merci e culture anche nelle epoche successive.
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