Pochi lo sanno ma in provincia di Treviso abbiamo avuto anche uno scisma, come quello d'oriente del 1054 che comportò la divisione della cristina tra Ortodossi e Cattolici.
Questa storia è molto più recente. Tutto ha inizio nella notte del 13 Dicembre 1966 quando l'allora parroco di Sarmede, Don Giuseppe Faè, morì dopo un apostolato durato quasi quarant'anni. Inutile dirvi che Don Giuseppe era molto amato in paese e tutti i parrocchiani speravano che il suo successore fosse il cappellano Don Antonio Botteon, che aveva aiutato il vecchio parroco negli ultimi anni di servizio.
Ma l'allora vescovo di Vittorio Veneto, Albino Luciani (futuro Papa Giovanni Paolo I) la pensava diversamente, vista anche la giovane età del cappellano e nominò come curato Don Giovanni Gava!!
I parrocchiani contrari alla scelta del Vescovo, formarono un comitato per far restare Botteon o come parroco o come cappellano. Il vescovo ribadì nuovamente che non spettava ai parrocchiani la scelta del curato e il paese si divise in due fazioni, una che voleva far restare Don Botteon e una che non voleva proseguire la ribellione contro il vescovo. Tra le due fazioni ci furono anche azioni violente.
Il 22 Gennaio 1967, giorno dell'insediamento di Don Giovanni Gava, i sarmedesi "ribelli" murarono porte e finistre della canonica e impedirono al camion che trasportava gli effetti personali del nuovo parroco di scaricarli.
Per cercare la riappacificazione Albino Luciani inviò in paese un frate come parrocco temporaneo per 6 mesi, al termine dei quali i Montaneresi avrebbero potuto scegliere il loro nuovo Don tra una lista di 3 nomi forniti dalla curia. La mediazione fallì e quando il nuovo curato Don Pietro Varnier arrivò a Montaner (il 12 settembre 1967), molti abitanti si riversarono in piazza e entrati in canonica chiusero il Varnier in soffitta, permettendogli solamente di chiamare il vescovo per informarlo della situazione.
Nel pomeriggio arrivò il vescovo con il vicequestore di Treviso, polizia e carabinieri. Albino Luciani entrò in chiesa, prelevò le ostie consacrate dal tabernacolo e andò via. Prima di andarsene lanciò anche l'interdetto contro la parrocchia: da quel momento in poi nessun sacerdote vi avrebbe più potuto celebrare funzioni o amministrare i sacramenti, pena la sospensione.
E I MONTANERESI ??
Non si diedero certo per vinti, e compirono un vero e proprio scisma, passando alla Chiesa Ortodossa. La sera del 26 dicembre 1967 venne celebrata a Montaner la prima messa secondo il rito bizantino da padre Evloghios Hessle.
Nel Giugno del 1969 padre Claudio Vettorazzo si stabilì definitivamente presso la comunità di Montaner e il 7 settembre 1969 venne consacrata la nuova Chiesa Ortodossa dall'Esarca per il patriarcato di Mosca.
La nuova comunità comunque dovette affrontare non pochi problemi, sia perché l'adesione alla Chiesa d'Oriente fu dettata più dal risentimento che dalla fede sia perché i Pope ortodossi inviati per la comunità non erano certo degli stinchi di santo (uno fu accusato di maltrattamenti agli anziani e un altro di traffico di droga). Gran parte della popolazione tornò alla Chiesa Cattolica.
La Chiesa ortodossa è stata distrutta da un incendio nel 2013. Attualmente a Montaner risiede una comunità monastica femminile e sono in corso dei progetti per la costruzione della nuova Chiesa.