Al giorno d'oggi il galateo, alias bon-ton (che non ha nulla a che vedere con il tonno) è l'insieme di norme di buona educazione da tenere nella società.
Ma dove deriva
Il termine galateo deriva dal trattato scritto da tra il 1550 e il 1550 da Monsignor Giovanni della Casa: mentre si trovava presso l'Abbazia di Sant'Eustachio a Nervesa "Galateo overo de’ costumi".
Quest'opera è una sorta di dialogo tra l'autore e il giovane nipote Annibale dove il Monsignore spiega al giovinetto i comportamenti da tenere in società: come stare seduti a tavola, come intrattenere una conversazione ecc. ecc. Tutte cose che Giovanni della Casa aveva imparato durante la sua vita di diplomatico e uomo di chiesa.
Ma erano regole valide per tutti ?
Il galateo era un'opera rivolta a tutti i gentiluomini (e non solo alla nobilità). Secondo Della Casa il vero gentiluomo è colui che riesce a stare insieme agli altri, uniformandosi al loro “piacer”, senza però diventare un giullare che vuol far divertire ad ogni costo i suoi interlocutori.
Tuttavia io credo che questa guida fosse di qualche interesse solo per la classi agiate, il popolo in quegli anni aveva ben altri problemi tipo come mettere la minestra in tavola, piuttosto di come stare seduto a cena.
Ma perchè si chiama Galateo?
Monsignor Giovanni della Casa scrisse questo trattato dedicandolo al suo amico Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa. In latino Galeazzo suona come Galatheus...ed ecco svelato l'arcano.