- Km e Tempo di percorrenza: 4.6 km | 2.0 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 149mt
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggio appena arrivati in piana del Cansiglio
- Descrizione breve: Passeggiata in Cansiglio che in parte ricalca il Troi dei Cimbri. Camminando tra i boschi raggiungeremo i villaggi Cimbri di Le Rotte e Vallorch
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Per sfuggire al caldo della pianura decidiamo di "esplorare" una zona che ci mancava, il Cansiglio. Il più grande bosco d'Italia. Tuttavia con i bimbi piccoli fare dei grandi itinerari tipo l'anello del Cansiglio (14/18km) o il Troi dei Cimbri completo è abbastanza complicato quindi decidiamo di fare un mix e visitare i villaggi cimbri, cercando di restare per lo più all'ombra.
Dopo le brioche d'ordinanza per caricare subito le energie, partiamo. Sono le 9 e l'aria pur essendo calda non è fastidiosa (se paragonata al caldo della pianaura), prendiamo Via dei Cimbri seguendo, su strada asfaltata, le indicazioni per il Villaggio cimbro di Le Rotte; alla nostra destra il grande paesaggio della Piana del Cansiglio dominato dalla vista delle Dolomiti che al tramonto si tingono di un rosa intenso.
Lungo il bordo strada Evelina riconosce quella che sembra essere Achillea di montagna: a guardarla bene sembra che la neve sia caduta sulla pianta formando dei batuffoli sopra i fiori.
Passiamo accanto ad una casera in legno con un nano che sorveglia il passaggio e poco dopo al bivio giriamo a sinistra, seguendo il cartello del Troi dei Cimbri. Qualche passo e sul prato ecco un gregge di pecore dal muso nero e il cane da pastore intento a radunarle e a condurle verso i pastori.
Le corse di questo cane, su e giu, avanti e indietro, sono ipnotiche e ci fermiamo a guardare se il suo operato dà i frutti sperati. Camminiamo verso il villaggio cimbro di Le Rotte, un pannello ci spiega brevemente la storia dei cimbri del Cansiglio.
Prima di entrare nel villaggio svoltiamo per il viottolo a destra che entra nel bosco (cartello Troi dei Cimbri) e poco dopo abbandoniamo la via principale per svoltare a destra ed entrare in una piccola radura.
Rientriamo subito nel bosco e seguiamo sempre le indicazioni del Troi dei Cimbri; ad un crocicchio andiamo dritti salendo per il bosco. Il fresco e il verde creano un'atmosfera molto rilassante. Samuele nel marsupio con mamma si guarda tutto attorno, specie quando i raggi del sole riescono a filtrare tra i rami degli alberi creando scenari da film.
Sebastian reclama già la pausa ma siamo partiti da poco e riesco a convincerlo a camminare ancora. Marco ha raccolto dei sassi dal terreno e se li porta appresso dentro il cappello, d'altronde è l'unico senza zaino e probabilmente vuole portare anche lui qualcosa.
Dopo la salita ecco un po' di discesa e sulla destra una specie di grotta le cui pareti sono state plasmate dall'acqua e dal vento. Evelina vede un albero tentacolare e subito chiama i bimbi per vedere una nuova specie botanica: l'albero polipo. Ogni tanto il fogliame e gli alberi si fanno meno fitti e possiamo godere di bellissime vedute sulla Piana del Cansiglio.
In mezzo a tutto questo verde ecco spiccare dei fiori gialli che catturano l'attenzione di Marco e arriva anche una farfalla a posarcisi sopra; la magia di questo bosco continua a sorprenderci.
Il sentiero finisce sulla strada asfaltata, superiamo il ponticello in legno e proseguiamo verso sinistra (Via dei Cimbri).
Non camminiamo molto sull'asfalto perché poco dopo sulla sinistra si apre un piazzale con il cartello "Riserva naturale biogenitica - Campo di Mezzo - Pian Parrocchia" e, superando una sbarra aperta, entriamo nel sentiero che si inoltra nuovamente dentro il bosco.
Il tracciato dapprima corre sopra un torrente asciutto ma ben presto ci ritroviamo a camminare sul greto in secca poiché probabilmente le piogge hanno eroso il sentiero. Comunque seguendo il torrente il percorso è ben visibile anche se non agevolissimo poiché camminiamo sui sassi e in alcuni tratti dobbiamo farci strada come degli esploratori (spostando qualche ramo, salendo su una roccia ecc.) ma niente di difficile.
Sebastian mi chiama "Papà c'è la diga dei castori!!!!", un tronco cadendo ha ostruito il passaggio dei detriti trascinati dal torrente (quando c'era acqua naturalmente) e si è formata una diga. La oltrepassiamo: a noi non ci ferma nessuno!
In alcuni tratti le rocce sembrano tagliate con il coltello, e ritroviamo un nuovo albero polipo. Il greto del torrente sembra finire nel nulla e riprende il sentiero tra il verde. Raggiunto un crocicchio saliamo a destra, seguendo le indicazioni del Troi dei Cimbri e in men che non si dica siamo al parcheggio dell'ex ristorante "La Faja".
Sul piazzale antistante c'è una roccia e Sebastian si diverte ad arrampicarsi. Marco Albino che nell'ultimo tratto aveva un po' di freddo si distende in posa da calendario su una panca di legno stile lucertola. Dopo un bel po' di giochi è tempo di far sgranchire le gambe anche a Samuele e lo facciamo gattonare un pochino anche se vedendo i fratelli rincorrersi, penso avrebbe voglia di correre anche lui.
Ci rimettiamo in cammino seguendo la stradina bianca d'ingresso del Ristorante e appena superati gli alberi, cominciano le case del villaggio cimbro di Vallorch. Sebastian vorrebbe gironzolare in mezzo alle case tutte colorate e mi chiede quando possiamo guardare il cartone di Heidi.
Raggiungiamo un incrocio e sulla destra è visibile una chiesetta in legno, e di fronte alcune panchine dove facciamo il nostro picnic.
Da qui seguendo in discesa la strada asfaltata (Via dei Cimbri) si arriva direttamente all'auto. Noi abbiamo scelto di gironzolare un po' a casaccio percorrendo parte dell'Anello del Cansiglio (dall'incrocio della chiesetta andate a destra in direzione Osteria Vallorch e superate le case del paese vedrete delle indicazioni per l'anello) per poi tornare indietro per ritrovare l'auto.