- Km e Tempo di percorrenza: 4.0 km | 1.5 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 146m
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggio lungo Via Pallade a Follina dopo l'Abbazia
- Descrizione breve: Tranquilla passeggiata in mezzo all'ambiente tipico delle Prealpi seguendo il sentiero 1030 tra i paesi di Follina e Valmareno con magnifici belvedere sull'Abbazia di Follina e Castelbrando.
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Mattinata di novembre molto calda per la stagione, d'altronde questo 2022 è stato un anno pazzerello. Arriviamo a Follina e parcheggiamo poco dopo l'Abbazia in Via Pallade. Dico a Evelina di lasciare i giubbotti in macchina, ma stranamente lei vuole portarseli appresso...se c'è ombra. Ma fa caldo!!.
Camminiamo in direzione opposta all'Abbazia lungo il marciapiede. Samuele trovato un sasso vicino alla strada decide di infilarlo dentro un tombino, mentre il resto della truppa facendo gli equilibristi sopra una muretta si incammina verso il Pont del Cristo.
Superiamo il capitello e il ponte e prendiamo le scalette dell'Itinerario della Fiadora che scendono sulla sinistra. Il torrente è in secca e non c'è la solita acqua che scorre. I bimbi tuttavia sono più attratti dall'equilibrismo lungo la muretta.
Superiamo il recinto degli asini, saliamo un pochino e poi svoltiamo subito a sinistra prendendo il sentiero che sale in mezzo al bosco. Dopo qualche passo Evelina si gira e mi fa "Però fa caldo" e quindi decidiamo di lasciare i giubbotti appesi ai rami di un albero.
Questo tratto di sentiero è in salita, gli alberi ci proteggono dai raggi del sole e ogni tanto ci lasciano intravedere il paese di Follina con la sua Abbazia. Alcuni fiori con i loro colori (ho fatto la rima) danno bella mostra di sè spiccando tra le rocce e tra l'erba.
Alcuni tratti sono un po' esposti e prendiamo Samuele in braccio, avvertendo Marco Albino e Sebastian di fare attenzione. Seguendo i cartelli e la pista battuta in breve siamo al cospetto della Croce di Follina.
Oltrepassiamo la croce e dopo qualche passo si apre un bel prato con uno splendido scenario sulla pianura e i colli circostanti. Facciamo una breve pausa giusto per recuperare le energie.
I cartelli ci indicano di andare a sinistra lungo la carreraccia. Inizio a sentire il profumo di caffè ed in effetti dal comignolo di una casera esce del fumo. Fuori dalla casera i proprietari stanno leggendo un libro e ci salutano con un sorriso, come truppa facciamo la nostra bella figura!
La discesa continua, Sebastian nota un formicaio ai piedi di una radice e ci fermiamo un po' ad osservarlo. Tra i rami appare Castelbrando. La strada si fa asfaltata e poco dopo prendiamo il sentiero che sale a sinistra.
Ricomincia un po' di salita, i bimbi non ne sono particolarmente contenti ma per terra trovano un "sasso cuore" e gli diciamo di provare a trovare altre forme strane. La via si fa più "interessante", alcuni tronchi hanno forme strane e in alcuni passaggi le rocce creano un po' di fantasia lungo la via (ho fatto un'altra rima). Marco Albino e Sebastian iniziano a fare prove di piccoli alpinisti, ma in alcuni passaggi devo dare loro una mano. Comunque niente di difficile.
Il sentiero si allarga un po' e facciamo la pausa gioco, Marco Albino vede un foro tra le rocce e vuole esplorarlo. Gli altri con legneti e sassi muovono le foglie.
Dopo 15 minuti ci rimettiamo in marcia, e arriviamo ad un tratto in discesa vicino alla Croce di Valmareno. Anche qui le rocce creano dei bei passaggi per i bimbi che si divertono un bel po' sotto i nostri occhi attenti.
Raggiunta una panchina andiamo a sinistra, le alberature si fanno più rade. Alla nostra sinistra un muretto e poi a destra una casera. Evelina sparisce in cerca di noci ma non ne trova nemmeno una. Raggiunta un'edicola scendiamo sulla destra e poco dopo di fronte a noi appare il campanile di Valmareno.
La strada diventa piana, e vediamo alcuni cavalli all'esterno di una stalla. Poco più in la un guado su un torrente in secca. Alcuni sassi sopra una recinzione invitano i viandanti a spaccare le noci e naturalmente noi non ci tiriamo indietro. Tuttavia i bimbi sono più attratti da alcune pozzanghere d'acqua dove buttano i gherigli delle noci che galleggiando diventano delle navi dei pirati.
E' tempo di rimetterci in cammino anche se distogliere Evelina dalla ricerca di noci ed erba è sempre un'impresa ardua. Raggiungiamo la strada asfaltata del cimitero e andiamo a destra. Proseguendo vediamo il cartello di percorso pedonale e lo seguiamo.
Samuele inizia a fare un po' di capricci, è nell'età in cui vuole fare quello che dice lui e ogni tanto fa "Toro Seduto" piantandosi in un punto e non muovendosi più. A turno io ed Evelina lo prendiamo in braccio e alcune volte lo lasciamo lì continuando la passeggiata; lui piagnucola e poi ci raggiunge.
Camminando tra i campi arriviamo ad una strada bianca, giriamo a destra e raggiunta la strada asfaltata nuovamente a destra. Superiamo il ponte e poco più in la di fronte a quella che sembra essere una cabina dell'Enel prendiamo il sentiero lungo il prato.
Ci reinoltriamo nel bosco e sulla destra in un'anfratto c'è una statua della Madonninca, poco più in la alcuni tronchi di alberi sono perfetti per delle prove di equilibrismo.
Raggiungiamo gli asini dell'andata e recuperati i giubbotti ci incamminiamo verso l'auto.