Passeggiate a Treviso tra città e paesi

Percorso dei Palù di Mosnigo con la frasca contadina

Percorso dei Palù di Mosnigo
Km e Tempo di percorrenza: 5,8 km | 2,0 h
Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 18mt
Difficoltà: Facile
Punto di partenza: Parcheggio di fronte alla Chiesa di Mosnigo in Via Chiesa a Mosnigo
Descrizione breve: Passeggiata tra i palù (i prati umidi) di Mosnigo. Un paesaggio agricolo unico con dei bei panorami sulle Colline del Prosecco e sulle Prealpi Trevigiane. Queste zone furono recuperate all'agricoltura dai frati benedettini che li trasformarono in appezzamenti a prato (per il foraggio degli animali), delimitati da fossi e da siepi perimetrali.
Passeggino/Carrozzina: No
Passeggiata  Palù di Mosnigo

Il percorso

Siamo alla prima camminata di questo 2024. A causa dei vari malanni di stagione siamo stati fermi per un bel pezzo; anche questa volta ci mancano due membri della truppa poiché il più piccolino era pieno di raffreddore e la mamma ha preferito stare a casa con lui per paura che prendesse freddo.

Pertanto io, Sebastian e Marco Albino partiamo all'avventura e già durante il tragitto per raggiungere la Chiesa di Mosnigo il clima era da gita scolastica e più volte mi sono ritrovato a fare il classico autista delle gite che dice ai ragazzi di non fare baccano. E' fattibile con passeggino però sappiate che alcuni tratti specie nel finale sono fangosi e dovrete un po' ingegnarvi.

Arriviamo alla piccola Chiesa di Mosnigo in posizione un po' isolata, e da qui ci incamminiamo lungo via Chiesa, Sebastian è attirato dagli alberi lungo il marciapiede che essendo stati potati da poco hanno una strana forma.

Oltrepassiamo il monumento ai caduti e poi giriamo a destra in Via Don Salton (a lato c'è il cartello del percorso dei Palù) che percorriamo fino alla fine ove troviamo un vecchio pozzo. Giriamo a destra in Via Todoverto e finalmente ci ritroviamo tra i campi.

Superiamo un vecchio fienile e all'ombra di un grosso albero alcune paperelle sono intente a dormire. Marco Albino prova a chiamarle invano.

Superiamo un ponte (cartello Tre Pont) e finalmente vediamo un grande prato. Sebastian mi chiede subito se è un palù perché vuole proprio capire cosa sono questi palù. Sarà che il nome richiama più un animaletto che un 'area umida ma è da quando siamo partiti che ogni due minuti mi chiede quando arriviamo.

Spiego ai bimbi (in realtà Marco Albino è più interessato al panino con la sopressa che gli ho promesso dopo la camminata) che siamo in un'area umido/paludosa ed in passato i frati benedettini lavorarono parecchio per rendere coltivabili questi campi creando canali irrigui e piantando siepi perimetrali.

Cominciamo anche a vedere i primi canali che con il rumore delle loro acque fanno da colonna sonora a questa giornata. Lungo la via ci sono alcune pozzanghere e Marco Albino si dimentica la mia raccomandazione di non sguazzarci dentro e splash!!! Una scarpa prima che potessi accorgermene si è già impantanata.

La romanzina è d'obbligo visto che poi dovremo entrare in una frasca (per il panino alla sopressa) e quindi studiamo i modi per pulirci lungo la via. Alcune ceppaie fanno proprio al caso nostro e puliamo un po' le suole contro il legno.

Ogni tanto lungo il sentiero ci sono alcune piccole panchine ma stranamente nessuno è interessato a sedersi.

I prati si susseguono con alcuni pannelli esplicativi, in questa stagione la natura è spoglia ma lascia intravedere tutto intorno degli ampi panorami sulle Prealpi trevigiane e sulle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene

Arriviamo fino alla fine di Via Todoverto e ad un bivio con una strada asfaltata andiamo a destra in Via Cavre e poi prendiamo la seconda strada a destra (sterrata) che percorriamo fino alla fine. E' tempo di fare un po' di pausa e Sebastian trovato un grosso sasso prova a scolpirlo come facevano gli uomini primitivi.

Marco Albino è un po' attardato e pensa continuamente al panino e di conseguenza a pulirsi le scarpe strofinandole dove trova ghiaccio, ghiaino e prati non bagnati.

All'incrocio giriamo a destra (sempre Via Cal Longa) e poi raggiungiamo Via Dussin. Un casolare crea una grande ombra e alcune pozzanghere sono diventate di ghiaccio ma di un ghiaccio talmente duro che i miei due mattacchioni devono lavorare un bel pezzo per spaccarlo.

Proseguiamo verso destra. Passiamo davanti a una chiesetta che da fuori sembra anonima ma guardando l'interno si scopre una grande ricostruzione dell'Apparizione della Madonna di Lourdes; Sebastian pensa sia un presepe...c'è la Madonna, i pastori...e Gesù? Giuseppe?

Oltrepassiamo una fontana (spenta poiché è inverno) e poco dopo giriamo a destra (Via Giussin, vi troverete un fienile di fronte). Alcuni cani abbaiano e Marco Albino prova senza successo a dirgli di stare buoni. Sebastian ha un dubbio che ci siamo perduti ma un cartello dei Palù lo rassicura.

Fa abbastanza caldo, sebbene la mattina fosse freddo e togliamo i giubbotti che mettiamo nel mio zaino che stranamente inizia a pesare molto.

La strada torna sterrata e con gioia di Marco gli dico che oramai manca poco e ci stiamo dirigendo nuovamente verso la Chiesa. Siamo nuovamente tra campi, palù e canali. Ai bivi che si presentano teniamo sempre la destra ma succede un bell'imprevisto.

Palù significa prati umidi e lungo alcuni tratti di sentiero incontriamo delle belle pozzangherone. Dico ai bimbi di cercare di passare lungo i tratti più asciutti e devo dire sono stati bravissimi deviando un po' di qua, un po' di la e a volte anche camminando lungo i prati. D'altronde l'avventura rende più vivace il nostro camminare.

Raggiungiamo il ponte di Maria Marco e poco dopo il cimitero., Da li giriamo a sinistra e raggiungiamo l'auto pronti per recarci alla Frasca/Enoturismo Beati Apostoli li vicino per i nostri panini e l'ombra di vin (quella per me)!!! 6km in 3 ore di cammino, non male dai e ci siamo divertiti un sacco.

Tornati a casa ho scoperto perché lo zaino pesava molto. I bambini avevano messo dentro le tasche dei giubbotti i sassi che avevano iniziato a lavorare lungo il sentiero, in pratica sono stato un papà da soma.

Galleria Fotografica

Chiesa di Mosnigo
Chiesa di Mosnigo
Via Chiesa a Mosnigo
Via Chiesa a Mosnigo
Monumento ai Caduti
Monumento ai Caduti
A destra in Via Don Salton
A destra in Via Don Salton
Cartello dei Palù
Cartello dei Palù
A destra in Via Todoverto
A destra in Via Todoverto
Dopo il fienile siamo tra i campi
Dopo il fienile siamo tra i campi
Superiamo il ponte
Superiamo il ponte
Palù prato umido
Palù prato umido
Ceppi lungo la via
Ceppi lungo la via
I canali perimetrali
I canali perimetrali
Panchina a bordo del sentiero
Panchina a bordo del sentiero
Prealpi trevigiane all'orizzonte
Prealpi trevigiane all'orizzonte
Sentiero di campagna
Sentiero di campagna
Giriamo a destra in Via Cavre
Giriamo a destra in Via Cavre
2a strada a destra
2a strada a destra
Campi invernali lungo il sentiero
Campi invernali lungo il sentiero
Continuiamo a destra
Continuiamo a destra
Fine di Via Cal Longa
Fine di Via Cal Longa
A destra in Via Giussin
A destra in Via Giussin
Chiesetta
Chiesetta
Interno chiesetta
Interno chiesetta
Fontana
Fontana
A destra in Via Giussin
A destra in Via Giussin
Seguiamo le indicazioni
Seguiamo le indicazioni
Ritroviamo i canali
Ritroviamo i canali
Continuiamo a destra
Continuiamo a destra
Al bivio teniamo la destra
Al bivio teniamo la destra
Pannelli illustrativi dei Palù
Pannelli illustrativi dei Palù
Palù
Palù
Il sentiero
Il sentiero
Pont di Maria Marco alla fine dei Palù
Pont di Maria Marco alla fine dei Palù
Ultimo tratto verso la Chiesa
Ultimo tratto verso la Chiesa
Tagliere in frasca
Tagliere in frasca

Traccia Gps

Cosa vedere

i Palù il termine palù richiama i prati umidi. Infatti questa zona è altrimetricamente più bassa delle aree circostanti e ciò fa si che qui si convoglino le acque dei dintorni che vanno in seguito ad alimentare falde e risorgive.

Panorami sulle Colline del Prosecco e sulle Prealpi Trevigiane

Punti di ristoro

Frasca/Enoturismo Beati Apostoli Strada del Menarè n. 15 a Mosnigo - Tel. 346 093 6726

Curiosità

Quest'area fu oggetto nel 1200 di un'ampia opera di bonifica da parte dei frati benedettini dell'Abbazia di Santa Bona. Gli acquitrini grazie alla realizzazione di canali e alla piantumazione di siepi perimetrali frangivento divennero dei terreni a prato utili per la produzione di foraggio e legname.

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Nota Importante

Tutti i percorsi sono presentati nello stato di fatto in cui si trovano al momento della nostra camminata. PasseggiateTreviso.it non è collegata ai percorsi elencati e declina ogni responsabilità per eventuali errori ed omissioni presenti in questa guida.

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