- Km e Tempo di percorrenza: 4.0 km | 1.5 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 108m
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggio presso la Pieve di San Pietro di Feletto
- Descrizione breve: Un percorso naturalistico e panoramico che ripercorre la camminata che il Papa Giovanni XXIII (il Papa buono) era solito fare durante i suoi soggiorni a San Pietro di Feletto. I panorami spaziano tra colline vitate, la valle del Cervano e i borghi ubicati sopra le colline.
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Il comune di San Pietro di Feletto si sta rivelando una grande sorpresa anche perché abbiamo la nostra base presso l'Osteria la Postina, un'osteria di paese "reinterpretata" che sa accoglierti con il calore di una volta in un ambiente curato e moderno. Scegliamo di partire al pomeriggio per dar tempo all'erba di asciugarsi ed evitare di bagnare i piedi ai bimbi.
Parcheggiamo di fronte alla Pieve di San Pietro di Feletto che colpisce sempre il visitatore con il suo fascino medievale e la sua posizione panoramica, permettendo di vedere tutte le Colline del Prosecco. A bordo del muretto della pieve vediamo subito la segnaletica rossa del Sentiero di Papa Giovanni XXIII e la seguiamo camminando lungo il marciapiede; alla nostra destra si apre un bello scenario sull'area collinare circostante.
Poco dopo aver superato la chiesa, andiamo a destra in Via Roncalli e poco dopo vediamo, sulla sinistra il monumento dedicata al Papa buono e sulla destra quel che resta della Casa Patriarcale dove Angelo Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII) era solito passare alcuni giorni di riposo nel quinquennio in cui era patriarca di Venezia.
Raggiungiamo un bivio e proseguiamo a destra, la strada sembra interrompersi tanto che Sebastian mi dice subito: Ma papà c'è un cancello! Ed io: Sebastian i cancelli sono fatti per aprirsi. Infatti per continuare lungo questo sentiero apriamo il cancello togliendo il chiavistello da dentro ed entriamo in un bel vigneto. Ai bordi dei filari delle coloratisssime rose spiccano in mezzo al verde.
Oltrepassiamo un magazzino e prima di un ricovero attrezzi prendiamo una deviazione sulla sinistra per raggiungere il roccolo. A darci il benvenuto una capretta che vorrebbe venirci appresso, ma Samuele è un gran birbante che rincorre gli animali e pertanto preferiamo farla tornare nel suo recinto. Evelina vedendo la capretta inizia a raccontare della sua infanzia di pastorella di mucche e capre, ed in effetti si vede che sa come fare per farsi ascoltare.
Il roccolo si palesa subito alla nostra vista e una volta raggiunto i bimbi iniziano subito a giocarci dentro e fuori: uno fa il re del castello e gli altri devono conquistarlo. Inevitabimente nascono un po' di baruffe perché il Re non vuole che gli altri entrino ...un po' di taralli da mangiare e tutto torna normale.
Torniamo sul sentiero di prima e al ricovero attrezzi andiamo a sinistra seguendo la stradina bianca in discesa. Arriviamo ad un bivio e scendiamo sulla sinistra fino a raggiungere una grande casa colonica dove si ode un gran abbaiare di cani ed in effetti ce ne sono parecchi. Samuele e Marco hanno un po' di timore ad avvicinarsi ma appena si accorgono che tutti i cani stanno belli nel loro recinto si fanno coraggio e proseguono. Raggiunta la casa colonica andiamo a destra e poi subito a sinistra seguendone il perimetro.
Scendiamo per poi camminare a lato di un vigneto e riguadagnare la quite e la pace del bosco. Un po' di sali/scendi e sbuchiamo nei pressi di un altro vigneto. Alla nostra sinistra iniziano ad aprirsi splendidi panorami sul territorio circostante. Evelina ogni tanto guarda se trova qualche fiore. Io mi godo il verde dell'erba con Samuele in braccio che sta volta piange spesso; vorrebbe fare un po' come gli pare, ma ogni tanto il sentiero è esposto e non mi fido a lasciarlo libero.
Superiamo una panchina e andiamo via dritti (il cartello sembra indicare la svolta a gomito ma non fatela), poco più avanti sopra la collina un'altra casa colonica che quasi raggiungiamo. Alla curva proseguiamo diritti e poi deviamo a destra seguendo le indicazioni.
Marco Abino e Sebastian oggi sono tranquilli e durante il cammino fanno mille domande. Il sentiero è ora protetto da una corda e anche da qui si possono godere dei panorami bellissimi. Proseguiamo diritti e poco più avanti all'orizzonte un altro gruppetto di case sopra la collina; camminiamo in loro direzione.
Arriviamo ad un cancelletto metallico e giriamo a sinistra giù per la strada e dopo alcuni metri a destra per riagganciare il sentiero. Raggiungiamo alcune scalette che facciamo veloce ma... abbiamo perso la mamma. Ci fermiamo nel prato attiguo ad aspettare ma Evelina non arriva, faccio il fischio del pastore per capire dove è e in lontanza si sente "Sto arrivando!!!" ed in effetti poco dopo riappare. Stava raccogliendo un po' di fiori ed erbe di campo.
La salitella finisce in mezzo alle case e seguendo le indicazioni siamo in breve lungo la strada principale Via Borgo Antiga. Giriamo a destra e con altri 800mt di passeggiata ritorniamo alla Pieve di San Pietro di Feletto. Ormai sono le 18.15, breve sosta al parco giochi e poi si va all'Osteria alla Postina per l'aperitivo e per ringraziare Zeno di questo bel percorso.
Vi racconto l'aneddoto dell'aperitivo. Abbiamo ordinato due spritz, una coca cola e due succhi che sono arrivati con un bel po' di cicchetti. Marco Albino voleva il succo all'arancia ma non c'era, la ragazza al banco gli ha fatto vedere il succo Ace che aveva la figura dell'arancia ma Marco Albino non era convinto poiché sa come si scrive "arancia" e aveva visto altre figure nella bottiglia.
Allora con la ragazza che stava al gioco gli faccio: Marco questo è il succo della forza ha delle arance speciali e altre vitamine. Arriva Sebastian e mi fa "Ma papà perché c'è scritto Ace?" E io "Perchè Ace in inglese significa asso e bevendolo diventi un asso in tutto".
Il giorno dopo neanche a farlo apposta al parco giochi una bambina più grande non voleva far salire Marco Albino sullo scivolo dicendogli "Non sei abbastanza forte" e lui "Guarda che io ieri ho bevuto il succo asso, sono fortissimo".