- Km e Tempo di percorrenza: 7.5 Km | 3h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 81
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggi in Via Carpenè a Revine Lago (vicino al Parco del Livelet). Attenzione che il parcheggio costa € 5 al giorno
- Descrizione breve: Un girolago bello e rilassante. Il percorso è sempre ben segnalato e regala scorci fantastici su questi due piccoli specchi d'acqua. La seconda parte attraverserà il borgo di Fratta con i suoi murales.
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
Un giro lago che proprio ci mancava e che finalmente abbiamo fatto. Classica pausa brioche prima di iniziare la camminata e via. Siamo in 4 ma di 7 brioche dopo 15 minuti neanche l'ombra.
Attenzione che il parcheggio è a pagamento € 5 al giorno, o dovete provare a vedere se trovate qualcosa di libero in giro, ma non è facile forse nella borgata di Fratta trovate qualcosa tanto poi il girolago è semplice da seguire.
Partiamo prima io e Marco Albino e passiamo accanto al Parco del Livelet e superato il parcheggio davanti al parco, prendiamo il viottolo sulla destra. In breve ci raggiungono Evelina e Sebastian e passiamo accanto all'area pic-nic del parco.
Sebastian dopo 3 minuti di cammino vedendo l'area reclama subito la pausa ma appena vede il lago a breve distanza pensa subito sia un'ottima opportunità per lanciare qualche sassolino.
Arrivati a bordo lago, proseguiamo verso sinistra e arriviamo ad una passerella in legno da dove stanno partendo delle canoe. I bimbi ne sono affascinati: ma come farà un uomo a stare li dentro?
Continuiamo il nostro cammino, la via da seguire è sempre ben visibile. Passiamo accanto ad un salice piangente sotto al quale dei paperotti sembrano indecisi se farsi il bagno o se aspettare un'ora più calda.
Lungo il percorso alcuni messaggi incisi su dei tronchi tagliati, ci invitano a riflettere sul nostro rapporto con la natura. Il primo che incontriamo recita "La natura è splendida, rispettala.! Non lasciare rifiuti! Le tracce del tuo passaggio danno la misura della tua educazione".
Superiamo un piccolo porticciolo e arriviamo a un incrocio a T, da una parte si va verso il paese mentre a destra si continua il nostro girolago. Dopo un po' abbandoniamo la vista del lago, e ci addentriamo tra i canneti e l'erba alta con delle essenze tipiche degli ambienti lacustri.
Torniamo in vista del lago e in costa ci sono alcuni alberi con tra i rami delle cornici che invitano a fare delle foto per ammirare lo splendido panorama.
Eccoci in presenza di alcuni salici bianchi che sembrano chiamare Marco Albino e Sebastian a salire. Inutile cercare di dissuaderli, il richiamo della natura è troppo forte.
Proseguendo il nostro cammino passiamo accanto a un canale e inizialmente non riesco a capire cos'è. Poco dopo però una piccola deviazione e subito più un la un casone di legno per il bird-watching. Siamo sopra il canale che collega i due laghi di Santa Maria e Lago. All'interno del casone un pannello ci spiega quali volatili si possono ammirare qui.
Scendiamo dal casone e andiamo verso sinistra per riprendere il sentiero di prima (il lago è alla nostra destra). Il sentiero alterna tratti al sole a tratti ombreggiati, la giornata non è molto calda. Arriviamo ad una piattaforma in cemento da cui Sebastian e Marco guardano le barche.
Da qui andiamo a sinistra, risalendo un po' la strada asfaltata e poi giriamo subito a destra percorrendo il parcheggio di un ex locale. Finito il parcheggio ecco che troviamo nuovamente la nostra pista lungolago da seguire. I bimbi iniziano a lamentarsi un po' per la stanchezza e all'improvviso cosa si staglia all'orizzonte??? Passo dopo passo siamo in vista di un parco giochi, Sebastian parte diretto e Marco subito dietro di corsa.
La nostra prima pausa la facciamo qui, una buona mezz'ora tra scivoli, ponte tibetano e altalene. Riprendiamo il cammino in un tratto privo di alberi; di fronte a noi ecco il Santuario di San Francesco di Paola.
Siamo ormai a metà giro e mamma Evelina trova uno swiffer naturale; Sebastian inizia a spolverare tutti i ponti tra le risate dei passanti. Puliamo la natura.
Arriviamo ad un incrocio a T con una colonna indicativa e andiamo a destra. Entriamo nel parcheggio di un ex ristorante e andiamo a sinistra sempre tra il verde degli alberi.
E' ora di fare la pausa e troviamo un bello spiazzo verde tra gli ontani, dove distendere la coperta e rifocillarci un pò. Sebastian scorge dei pesci a bordo lago a cui da qualche briciola di pane.
Dopo un'oretta e mezza ci rimettiamo in cammino, questa parte di lago è veramente rilassante immersa com'è nell'ombra degli ontani. Sebastian vicino ad un nuovo porticciolo trova dei rami secchi e prova a fare come i pescatori.
Io e Marco Albino che nel frattempo ho caricato nuovamente sullo zaino perchè era stanco, proseguiamo. Giungiamo ad un nuovo incrocio a T e andiamo a destra. Qualche passo e siamo al Parco Va dee Femene con adiacente un parco giochi con area pic-nic, dove poter fare delle grigliate.
Superato il parco, giungiamo ad un bivio dove teniamo la destra. Ora ci allontaniamo dal lago, raggiungiamo una strada asfaltata e andiamo a sinistra e giunti in paese a destra. Siamo a Fratta sulla Via dei Murales.
Le case sono tutte affrescate con scene di cultura popolare, veramente suggestive. Ecco l'osteria. Cammina, cammina e arriviamo ad una fontana, peccato che l'acqua non sia potabile. Siamo lungo la strada del paese ma le strade non sono molto trafficate. Ci lasciamo le case alle spalle, superiamo un incrocio.
Ci sono altre case, superiamo la chiesetta del paese. Lungo un curvone si affaccia una casa colonica con ben due murales. Arriviamo ad un gruppetto di case e giunti nei pressi del murales con scene di vita in campagna (a sinistra trovate anche le indicazioni per il lago), andiamo a destra.
Abbandoniamo le case e passiamo accanto a un vigneto, oltrepassiamo il ponte sul canale che creerà il fiume Soligo. Continuiamo a bordo strada, ai bordi ecco alcuni alberi di noce da cui raccogliere il prezioso frutto.
Arriviamo in Via Carpenè, giriamo a destra e dopo qualche centinaio di metri siamo all'auto, ma mica è finita qui.
Un tagliere e un cicchettino ci starebbe proprio bene. Abbiamo sentito parlar bene dell'Osteria al Barique di Lago (vicino alla chiesa) e quindi saliamo in macchina direzione cicchetti. Non ci crederete ma Marco Albino mangià più volentieri una fetta di sopressa che il gelato.