- Km e Tempo di percorrenza: 5,8 km | 2.0 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 76mt
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggi in Via Monterumici Treviso
- Descrizione breve: Le Porte antiche di Treviso: un itinerario insolito che ripercorrerà la storia di Treviso attraverso le cinquecentesche vie d'accesso alla città: Porta Santi Quaranta, Porta San Tommaso e Porta Altinia. Cammineremo lungo le mura e poi per le vie del centro. Tappa d'obbligo alla Vecia Hosteria dai Naneti
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
Oggi io e Sebastian andiamo in città per percorrere un itinerario medievale e conoscere così le porte cinquecentesche del capoluogo della marca, edificate dal Senato veneziano quando si capì che Treviso di sarebbe trovata in prima linea a fronteggiare gli eserciti europei che volevano bloccare l'espansionismo di Venezia in terraferma.
Parcheggiamo la macchina in Via Monterumici e poi ci dirigiamo verso Viale Montegrappa (dove c'è la concessionaria Sotreva) e proseguiamo verso destra fino a raggiungere il Put (la strada che percorrere esternamente il perimetro della città). Attraversiamo e subito davanti a noi si palesa Porta Santi Quaranta con il suo Leone di San Marco, Sebastian è più interessato al cannone lì vicino ed inizia a farmi delle domande balistiche: come si accendeva, dove si metteva la palla, ma fino a che distanza sparava? ecc. ecc.
Varchiamo la porta ed "entriamo" in città e giriamo a sinistra, salendo lungo il camminamento della mura, un lungo viale alberato. Per Sebastian quì è "nuovo" e mai visto. Arrivati in vista del parcheggio del pattinodromo mi dice "Ma papà guarda quante macchine". Io sorrido e continuiamo la camminata. Il campanile della Chiesa di San Francesco svetta tra le case e verso la fine di questo lungo viale c'è un meeting di colombi.
Intravediamo la cupola di Porta San Tommaso e proseguiamo verso di essa. Il lato interno si presenta un po' spoglio ma se la varchiamo verso l'esterno ci troviamo di fronte a stupendi fregi classici e l'immancabile leone alato.
Torniamo dentro le mura e andiamo diritti in Borgo Giuseppe Mazzini e poi in Via San Girolamo Emiliani. Sebastian è attratto dalle vetrine ma non ci sono giocattoli da ammirare qui, solo vestiti per le mamme. Raggiungiamo un incrocio e tra le case intravediamo parte dell'abside della chiesa di Santa Maria Maggiore. Giriamo a destra e siamo davanti alla facciata di questa chiesa. Entriamo e raggiungiamo l'affresco della Madonna col Bambino in cui si possono vedere i ceppi di San Girolamo Emiliani fondatore dei Padri Somaschi. Sebastian tuttavia nella palla che legava il piede del Santo vede una palla di cannone, segno che il cannone di Porta Santi Quaranta gli è restato impresso; speriamo non me ne chieda uno per il suo compleanno.
Usciamo dalla chiesa e andiamo a destra fino a incontrare Via Tolpada che percorriamo fino alla fine. Sbuchiamo fuori in vista del Castello di Treviso. Andiamo a destra lungo Piazza Garibaldi fino al ponte di legno dell'Università che attraversiamo per poi continuare verso destra e poi subito a sinistra in Via Reggimento Italia Libera.
Spiego a Sebastian cosa significa Università e lui decide che vorrà laurearsi in italiano, storia e geografia, le sue materie preferite.
Superiamo il Bastione San Paolo (resti di mura) e poi ci dirigiamo a destra in Via Fratelli Bandiera. Camminiamo per circa 120 metri e poi prendiamo la stradina sulla destra (Largo Altinia) e tra la vegetazione vediamo l'ultima porta cinquecentesca Porta Altinia, la superiamo e rientriamo in città.
Proseguiamo diritti e sul sottoportego dell'Hotel Continental ci sono le due poltrone in marmo rosso che secondo tradizione furono usate da Attila e dal vescovo Elviano che andò incontro al re unno per convincerlo a risparmiare Treviso dopo la devastazione di Altino.
La nostra camminata prosegue lungo Via Roma e raggiunto il bivio del negozio Tim andiamo a sinistra fino a raggiungere il Palazzo dei Trecento. Guardo Sebastian che è pensieroso, probabilmente sta ancora pensando al cannone, e gli chiedo "Vuoi un panino?", lui annuisce, d'altronde ha camminato tutto filato fino ad ora. Entriamo alla Vecia Hosteria dai Naneti, uno dei luoghi simbolo di Treviso e ci facciamo preparare due panini che mangiamo nei tavolini esterni.
Una musica di giostre giunge ai nostri orecchi, a Sebastian si illuminano gli occhi. In Piazza dei Signori c'è la giostra dei cavalli, Sebastian passa in rassegna tutti gli animali presenti e poi decide che vuole salire sull'elefante. E vai di giostra!!! Ultimato il giro ho ancora un euro tra le mani e vediamo delle macchinette che ti danno le palline "pazze" con un euro; per completare la giornata in bellezza ne prendiamo una. Sebastian mi chiede "Ma papà perchè palline pazze?", gli dico "Lanciala e vedi; piano però!" lui lancia per terra e vedi la pallina che fa tutti rimbalzi a caso, per fortuna riesco a prenderla con il piede prima che vada sotto la giostra.
Dopo il divertimento è tempo di rimettersi in cammino e proseguiamo lungo il Calmaggiore fino a raggiungere il Duomo, da qui andiamo a sinistra e poi prendiamo Via Riccati sulla destra.
Percorriamo per intero questa viuzza fino a raggiungere Borgo Cavour, da qui qualche passo verso sinistra e sullo sfondo riecco Porta Santi Quaranta e di lì in breve saremo all'auto.