- Km e Tempo di percorrenza: 2.0 km | 1.5 h
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggi di fronte all'oasi in Via Cornarotta n.50 a Quinto di Treviso
- Descrizione breve: Passeggiata all'interno dell'Oasi Cervara, l'ultima grade palude del Sile. Scopriremo l'ambiente tipico paludoso del fiume silente con la sua flora e i suoi animali. Sicuramente non ci perderemo lo spettacolo dei gufi.
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
E' un caldo pomeriggio d'agosto. Da un pezzo avevo promesso a Sebastian di portarlo a vedere i gufi. Qualche settimana fa ha scovato un mio vecchio libro "Manuale degli uccelli" ed è restato sorpreso dal musetto e dalle sopracciglia di questi animali. Cercando un po' in rete ho trovato lo spettacolo dei gufi dell'Oasi Cervara e mi sono detto: perfetto!!!
Entriamo dal cancello principale dell'Oasi e subito i bimbi sono attratti dal fiume Sile e dalle paperelle che nuotano felici all'ombra. Ci dirigiamo verso la biglietteria e Marco si ferma a fissare la ruota del mulino. Entrando all'interno della struttura del mulino si può vedere come funzionava il sistema di macinatura di qualche tempo fa, che attraverso la ruota permetteva di macinare i cereali per ottenere la farina.
Superiamo la biglietteria e il ragazzo addetto all'accoglienza ci dà anche una piantina dell'oasi. Entriamo e delle paperelle festose ci accolgono con gioia reclamando un po' di cibo.
Sono le 16 passate e lo spettacolo dei gufi è alle 16.30, pertanto al momento niente cibo alle paperelle; superiamo il ponte e ci dirigiamo verso il Sentiero della Piovega e la Selva dei gufi.
Il Sile è di per se il fiume silente e pur camminando lungo le sue rive tra il verde degli alberi, non si ode nessun rumore. Ma a fare "baccano" ci pensa Marco Albino che oggi è proprio scatenato, corre avanti e indietro alla ricerca di rami e sassi.
Troviamo altre paperelle che nuotano per il fiume. Sebastian vede un cartello vicino ad una pianta e mi chiede di leggerglielo; siamo di fronte ad un ontano. In questo parco ci sono numerosi pannelli esplicativi che ci illustrano l'ambiente paludoso del Sile sia dal punto di vista della vegetazione, sia degli animali che lo popolano.
Giungiamo all'area delle testuggini mentre gli addetti stanno dando loro da mangiare del radicchio: buono!!!
Proseguiamo e passiamo accanto all'area degli anfibi e poco dopo siamo finalmente alla Selva dei Gufi.
Stefania e Gianfranco invitano un magnifico esemplare di gufo reale a venire allo scoperto. Il gufo svolazza tra i due istruttori prendendo ogni tanto posto vicino al pubblico. Marco Albino ha molta paura e si raggomitola vicino a me, Sebastian è affascinato mentre Samuele con la mamma probabilmente cerca di capire come può volare quell'essere piumoso dai grandi occhi.
Stefania dopo una bella introduzione all'Oasi, ci spiega la vita del gufo reale, il suo carattere e la sua dieta. Dopo circa una mezz'oretta il gufo reclama il suo riposo e viene riportato nella sua "cameretta". Guardandolo negli occhi, Evelina mi fa "guarda che bel colore arancione che hanno i suoi occhi", io rispondo "Si color Spritz".
Durante lo spettacolo c'erano stati dei ritardatari che non erano riusciti a vedere il gufo e Stefania va a prendere un allocco (sempre della famiglia dei gufi) e chiede se qualcuno vuole dargli da mangiare. Sebastian si offre subito volantario e con mano ferma gli porge un po' di pollo.
Marco Albino ha ancora paura, però se ne esce con la sua prima frase. Dice sempre un po' di parole ma una frase completa non l'aveva mai detta: "Questo è un piccolo gufo". Mi giro verso Evelina e gli chiedo: "Ma ha parlato Marco?", lei annuisce. Possiamo dire che i gufi hanno fatto parlare Marco.
Finito lo spettacolo, iniziamo a gironzolare un po' a caso dopo aver fatto merenda, è questo il modo migliore di godersi l'Oasi. Ci perdiamo tra la vegetazione, osserviamo le folaghe e le paperelle sempre molto rumorose.
Prendiamo il percorso del paludarium che attraverso passerelle in legno ci porta a degli osservatori. Non vediamo animali, a causa del caldo staranno riposando.
Finito il percorso del paludarium, decidiamo di andare verso il Centro degli Aironi, fermandoci ogni tanto a leggere i cartelli. Arriviamo ad un gazebo e poi avanti dritti verso la meta.
Il centro è chiuso ma l'area adiacente è stupenda con il verde del suo prato, le maestose alberature e un cigno lì di fronte che sta mangiando.
Guardo l'ora, sono già le 17.45. Il parco chiude alle 18.00 e pertanto ci rimettiamo subito in cammino verso l'entrata e la biglietteria.
Incrociamo una paperella in mezzo al sentiero che sembra quasi fare il vigile, superiamo il casone. Poco più avanti ci sono delle cicogne. Arrivati alla biglietteria acquistiamo un po' di mais. Marco Albino e Sebastian lo danno alle golose paperelle.
Samuele ormai è nel mondo dei sogni, secondo me sta sognando il gufo.